Sabato 04 agosto
Oggi mi trovo a Sothel, ho appena
terminato un intervista con un giornalista di un quotidiano locale
che mi chiedeva informazioni sul progetto del cammino islandese. Da
quello che ho capito è stata la signora Helms, sua conoscente, che
ha organizzato l'incontro per diffondere la notizia di questo
cammino. Ieri non ho potuto scrivere, e anche queste righe non so
quando potrò pubblicarle perchè in questa zona la connessione ha
dei problemi.
Sono stati altri due giorni molto
intensi. Ieri mattina di buon'ora ho ripreso il cammino, dopo la
pausa di Stade, accompagnato per un tratto da Ingeborg Helms. Successivamente ho continuato fino ad Alhestedt, una tappa
interessante prima nei boschi, passando vicino ad un mulino, e poi
tra pascoli e campi da golf (ma in Germania a differenza
dell'Islanda ho la sensazione che non sia uno sport popolare e per
tutti...). L'itinerario si sviluppava sullo stesso pilgerweg lungo il
quale ho camminato, pur avendo nomi diversi a seconda della regione
attraversata, da Flensburg. Ieri sera la sistemazione era prevista
nella parrocchia luterana di Alhestedt, dove si trova una bella
chiesa ottocentesca ed una struttura per le attività della
comunità. Il parroco, quasi mio coetaneo, mi ha accolto cordialmente,
anche questa volta non c'erano altri pellegrini e dopo la cena sono
andato a fargli visita e a complimentarmi per il 4° figlio appena
arrivato. E' stata una bella esperienza, sviluppatasi attraverso una
conversazione su vari temi e alla visione di una carrellata di
immagini che mi ha mostrato riguardo alle varie ed intense attività
della parrocchia. E' arrivato in questo simpatico villaggio, non
grande ma dotato di tutti i servizi necessari alla popolazione, circa
due anni fa e, grazie alla partecipazione attiva dei parrocchiani ed
al loro sostegno economico, è riuscito a realizzare moltissimi
progetti. Dopo tre ore di chiacchierata ci siamo salutati dandoci
appuntamento per la colazione di questa mattina che abbiamo consumato
insieme a tutta la sua bella famiglia.
Molto interessante è stato affrontare
l'argomento della stessa definizione di Cammino e di Pellegrino e
delle varie situazioni, in merito, che sono capitate nella sua
parrocchia.
Questa mattina sono ripartito, molto
soddisfatto della discussione e anche dell'ulteriore palestra
linguistica dopo il training intensivo dei due giorni trascorsi con
la signora Helms.
Ieri come oggi mi sono preso la solita
ora di pioggia ma ormai è diventata un'abitudine; qualche giorno fa, in Danimarca, mi spiegavano che questa è una delle peggiori estati
per il meteo.
Sulla base delle nuove notizie fornite
da Helms sui cammini tedeschi, questa mattina avrei dovuto decidere
se mantenere il percorso stabilito e sviluppato da Franco ed Eva o
tenere conto dei nuovi elementi. Ho pensato che, almeno nel tratto
coperto dalle tappe di ieri e di oggi sarebbe stato corretto, visto
che si discostavano pochi km da quelle progettate, mantenere il
percorso esistente, collaudato e segnato sul campo anziché creare un
percorso parallelo nuovo. In fondo noi conosciamo, tramite la
traduzione del 1944 in inglese, solo i luoghi raggiunti e descritti
dall'abate e non se sia passato più a sinistra o a destra della
linea che idealmente poteva congiungere due punti di una tappa. Così
mi sono incamminato lungo un percorso solitario e silenzioso, senza
passaggi di auto, che mi ha portato a Kolenhausen. Poco più avanti, ho potuto vedere la pietra, di recente produzione, dove è stato
scolpito il percorso dell'abate Nikulaus e l'incisione delle distanze dalla località dove si trova l'opera: in direzione Roma 1868 km e verso l'Islanda 2314 km. Questa tavola fa parte di
un lavoro commissionato da un'amministrazione locale ad un artista,
probabilmente per mettere in risalto la presenza di quel tratto di
percorso e gli eventi particolari che si sono svolti sullo stesso nel territorio di competenza. Il fatto che sia stato scelto proprio
il cammino islandese piuttosto che altri personaggi o pellegrini,
magari tedeschi, più conosciuti, penso meritasse considerare questa
soluzione di percorso rispetto a quello programmato.
Così i km sono diventati 35 ma questo itinerario mi ha permesso di vedere anche la bella chiesa di Helssingen e altre fattorie nei villaggi successivi prima di arrivare a Sothel, dove ad attendermi ho trovato il giornalista con la figlia, che
traduceva in inglese, per fare l'intervista. Domani tappa breve ma
tutta da verificare e sarò ospite di un membro dell' associazione
Servas a Rotemburg.
Buonanotte Nino
Buonanotte Nino
Ciao zio... Ho letto che vai alla grande come sempre!! Quando ritorni raccontami tutto e soprattutto facci vedere le foto che quelle che pubblichi sono veramente stupende.
RispondiEliminaTi aspettiamo grande zio! :)
Ciao,
Filippo