Martedì 30 ottobre,
ciao a tutti. Le ho provate tutte ma
alla fine mi sono arreso; nel convento di S.Crispino a Viterbo, dove
mi trovo questa sera, c'è tanta bella positiva energia ma poco
segnale, così ho deciso di scrivere il post su un normale documento
e al momento di pubblicarlo andrò con il computer portatile nella
piazzetta davanti alla chiesa. Sto scrivendo seduto su un letto
rivestito di tessuto leopardato, nel piccolo ostello del convento.
Tutto molto spartano ma con una bella atmosfera, mi ha ricevuto Fra'
Fabio, forse 35 anni, accento romano e faccia serena, nella stanza
accanto alla mia un gruppo parrocchiale alle 21 ha iniziato le prove
per i canti della messa e fino a poco prima c'erano almeno 50 persone
radunate, in chiesa, a pregare. Proprio qualche giorno fa un prete
toscano, alla fine di una funzione, mi diceva di fare fatica a
portare alla messa più di 30 persone. Si scende verso sud... e non
solo il paesaggio cambia.
Oggi è stata una buona e bella
giornata, sveglia con un cielo sereno per molte ore; dopo aver
consumato la colazione con Vittorio e Teresa li ho salutati e
ringraziati per la gentile ospitalità e mi sono messo in cammino.
Panorama magnifico sul lago di Bolsena e salita nei boschi di leccio
e roverelle prima di vedere, all'orizzonte, Montefiascone con la sua
famosa cupola. Sulle colline attraversate non sembrava di essere in
autunno, con i pascoli di un bel verde intenso punteggiati dalle
sagome bianche delle pecore che brucavano l'erba fresca, le sterrate
di servizio ombreggiate dalle vecchie querce e in mezzo l' antica
Cassia con alcuni tratti del suggestivo basolato romano, ancora ben
conservati; l'ultima volta che vi ho posato sopra i miei piedi ero
davanti alla splendida porta romana di Donnas, in valle d'Aosta,
qualche ora prima di conoscere Rashid.
Prima di arrivare nel borgo dove
Bramante realizzò la cupola, ho visitato la splendida chiesa di S.
Flaviano con i suoi capitelli , uno diverso e più ricco dell'altro,
ero passato di qui anche lo scorso anno, ma in gruppo la confusione
distoglie l'attenzione da molti particolari.
Salito alla Rocca dei Papi per un
ultima vista sul lago, ho ripreso il cammino scendendo nelle campagne, camminando anche su altri tratti di basolato, per arrivare dopo 33 km di
marcia nel centro di Viterbo. Ormai era buio e cadeva qualche goccia
di pioggia, gli ultimi metri in compagnia di un muratore rumeno che,
come facevano i tedeschi incontrati in Germania, anziché darmi le
indicazioni per il convento mi ha voluto accompagnare .
Domani, messa alle 7 con i frati
minori e, poi, avrò il tempo di visitare la bella cittadina ricca
di chiese e ospitali, centro molto importante sulla Francigena nel
medioevo. Da Viterbo, per me sarà un percorso nuovo e ricco di
interesse, lo scorso anno proprio qui terminai la mia prima
esperienza sui cammini in compagnia di un gruppo e di Patrizio: un
episodio felice e significativo, come altri similari avvenuti in
precedenza che segnarono alcuni momenti per me molto importanti.
A completamento della bella giornata,
questa sera ho ricevuto una notizia da un amico vicino, che mi ha
dato molta soddisfazione e mi ha convinto, una volta di più e a
dispetto di chi mi dava del visionario, che anche un cammino può
essere un opportunità: di speranza, di riscatto, di tutto quello che
ci si può o ci si vuole vedere e ciò nessuno può impedircelo.
Questa notizia, il libro che, forse non
per caso, dovevo comprare ad Aosta e che finalmente ho iniziato a
leggere, alcune riflessioni sul cammino e altri fatti mi dicono che
questa è la strada giusta; quello che all'inizio era il Cammino di
Nikulas pian piano è diventato il mio Cammino...ma per le
conclusioni ci sono ancora alcuni giorni, ora è tempo di andare
nella piazzetta per spedire il post, i cantori hanno finito le prove
e sono qui fuori che parlano, chissà che penseranno vedendomi alle 23
con il pc per aria a catturare il segnale. Buonanotte, Nino