venerdì 17 agosto 2012

venerdì 17 agosto,
ciao a tutti, anche oggi stessa spiaggia, stesso mare! Bella tappa interamente nei boschi e quasi tutta  su carrarecce e strade forestali o sentiero, bellissimi panorami specialmente nella parte finale e soliti problemi di accomodation. Poi chiaramente tutto si risolve, basta aprire il portafogli e spendere...
In teoria, ripartito da Raumland dopo aver attraversato Sassnahusen e Stunzhel potevo terminare questa giornata nel bel borgo di Bad Laasphe (23 km ) dove l'offerta alberghiera è varia ma le indicazioni sulle carte, la necessità di verificare se c'erano le possibilità anche in villaggi più in avanti nel percorso e le conferme ricevute da alcuni abitanti locali mi hanno spinto a proseguire su un bellissimo percorso fino a Hesselbach. Panorama da cartolina, arrivo in paese e alla prima persona che incontro chiedo per la sistemazione, mi indica senza indugi una pensione ma voglio verificare anche altre soluzioni e mi rendo conto che le altre due Gasthof sono abbandonate, olè! Chiedo il prezzo della prima, mi mostrano la camera, bellissima in dolce compagnia ma da solo certe atmosfere sono sprecate, rinuncio ma dovrò accettare più tardi contrattando sul prezzo perchè nonostante la buonissima volontà di alcuni gentilissimi abitanti e le loro numerose telefonate per aiutarmi non si trova altro e comprendo che non tutti sono disponibili a darti un letto.
Comunque, al di là della mia esperienza personale, le sistemazioni a Bad Laasphe ci sono e i km sono nella norma, le mie sono verifiche che servono per capire se lungo il percorso ci possono essere altre soluzioni per permettere a chi vi camminerà di poter modulare le tappe su più lunghezze. Inoltre sto cercando, ridisegnando parte del percorso, di utilizzare sentieri importanti già segnati in campo soprattutto sfruttando quelli più lunghi, per evitare ai pellegrini di dover prestare troppa attenzione ai cambi di percorso; da qualche giorno, ad esempio, sto camminando sul sentiero X2 che coincide, in questo tratto, con il sentiero europeo E1 .
Domani posso festeggiare due mesi esatti di cammino che, pensando alla passione per i numeri del mio amico Gianni, potrebbero, con il bicchiere mezzo vuoto, sembrarmi un piccolo traguardo; se penso che ne devo fare ancora tre, con quello mezzo pieno, penso di aver attraversato l'Islanda, la Danimarca e metà della Germania e allora lo vedo come un buon risultato. E per me lo è.
Qualche giorno fa la cara Marion, amministratrice dell'albergo per i pellegrini di Loccum, mi ha chiesto quanti km dovevo percorrere per l'intero cammino. Quando ho risposto intorno a 3700, lei mi ha fatto vedere che aveva fatto la somma dei parziali della mia tabella e le risultavano circa 2000 km. A parte quelli che gli erano rimasti nella penna, un conto sono i calcoli che fa Google Maps ed un conto è la spietata realtà del gps che ti misura anche gli spostamenti di aria e fino ad oggi le tappe si sono aggirate tutte intorno a 27-33 km giornalieri, perciò, se la matematica non è un'opinione, questa media di km per 145-150 giorni fa...
Ma da qualche giorno per me è importante monitorare altri due aspetti molto più importanti di altri: la vista e gli scarponi. La prima dopo l'Islanda ha subito un calo repentino (mi avevano detto che  intorno ai 40 anni cala la vista, a me è successo un poco prima...) che mi obbligherà, prima del ritorno, a cambiare look, torno indietro di 30 anni, (!?) quando all'età di 6 anni la suora più tremenda dell'asilo disse a mia madre che avevo bisogno degli occhiali, duro boccone da digerire, gli occhiali neri e il grembiule nero della prima classe, oggi invece si può giocare con i colori.
Per gli scarponi  posso dire che sono stati eccezionali, la tomaia è perfettamente integra ma le gomme sono finite (1900 km), io li ho usati... e ora mi piacerebbe domandare a qualcuno come si fa a chiedere a Scarpa il secondo paio di scarpe, ma posso prendermela solo con me stesso, tutto dipende sempre dalle n.s. decisioni.



















Domani altra tappa verso sud alla ricerca di nuove interessanti tracce e magari sistemazioni più economiche, quelle religiose o per pellegrini per ora sono lontane da venire. 
Buonanotte, Nino

giovedì 16 agosto
ciao a tutti, nonostante qua non faccia il grande caldo che c'è in Italia questa sera sto sudando da matti per spingere a mano le pesanti pagine del mio computer  perchè nella zona dove mi trovo oggi, Raumland, la connessione è come le strutture ricettive, merce rara.
Sapevo che oggi e nei prossimi giorni avrei avuto problemi a trovare un tetto per la notte ma oggi è stata  roba da ridere e comunque, visto il bel tempo immaginavo già, nella peggiore delle ipotesi, una bella notte sotto le stelle. Questa mattina sono partito dall'Ostello di Neuastenberg, aveva da poco smesso di piovere e si stava aprendo il cielo. Itinerario interessante e quasi interamente nei boschi, qualcuno naturale, altri più simili a piantagioni. Durante il cammino ho incontrato molti escursionisti e ciclisti, signori con il cane a passeggio e qualche attempato "boy" scout con la divisa d'ordinanza. Nel primo pomeriggio ho raggiunto Bad Berleburg con il suo importante settecentesco castello e le sue case particolari, molte delle quali con le facciate rivestite con sfoglie di pietra scura montate a squama di pesce.
Mancavano ancora 7 km a quello che immaginavo "il quasi nulla" in termini di strutture ricettive, avevo altre due opzioni da verificare. La sorte ha voluto  che ci fossero problemi su un sentiero, che mi hanno costretto a perdere molto tempo e verificare l'impossibilità di raggiungere la destinazione in tempi ragionevoli .
Chiedendo informazioni in un villaggio appena raggiunto ho avuto rassicurazioni sulla presenza di una Gasthof nella meta finale. Ho trovato un signore gentilissimo che compresa la situazione mi ha accompagnato a Sassenhausen per verificare, nel frattempo, che le due opzioni erano impraticabili e che nel paese dove eravamo diretti la Gasthof era deserta ma con le porte aperte, il cane chiuso al piano di sopra che abbaiava come un disperato e un odore di muffa nella sala da pranzo davvero invitante.
Siamo tornati al villaggio di Raumland, dove ci siamo diretti ad una Gasthof ben tenuta solo per scoprire dalle parole di un vecchio (io non parlo e non capisco il tedesco ma dai gesti era eloquente la faccenda) che il proprietario, a causa dell'alcool, non ho capito se era morto o se gli avevano tolto la licenza quindi quella bella struttura non era più funzionante e così, come ultima spiaggia, ho trovato una sistemazione nell'hotel del paese, con servizio impeccabile ma fuori contesto e fuori budget.
A questo punto domani ripartirò da Raumland e dovrò modificare le tappe, aggiungendone una in più per andare a recuperare delle località che possano avere più strutture e sperare che siano aperte (mai dare nulla per scontato!). Si dice che nulla accade per caso, ma chi ha una propria attività non può certo sperare di svilupparla perchè è stato trovato per caso, cari tedeschi, sotto questo aspetto avete ancora da migliorare.
Senza voler essere sbruffone penso, sinceramente, che questo è il vero cammino, vivere giorno per giorno l'incertezza delle situazioni, come nella vita vera; sarebbe facile sapere che ogni mattina c'è da alzarsi per camminare per 25 km (in fondo quando si ha allenamento è meno faticoso che lavorare), conoscere il percorso in ogni aspetto e difficoltà, sapere dove si dorme, cosa si mangia e quanto si spende. Ci stavo pensando questa mattina mentre camminavo e ancora filava tutto liscio come l'olio, ero appena uscito da un buon ostello dove tutto è scritto e organizzato e dove ormai conosco esattamente ogni prodotto del loro menù. C'è una grande differenza, psicologica soprattutto, a partire da un ostello o altro e avere già dato conferma al successivo, oppure no, ve lo assicuro, è come sapere tutto o non sapere nulla e ancora peggio se le condizioni del tempo sono brutte  Ho pensato anche  che forse è perchè è la prima volta che si apre questo percorso, ma  si incontrano poche persone sul cammino, pochi o nulla che abbiano voglia di stabilire una conversazione, nei paesi difficilmente si vedono persone in giro (sarà che è il periodo delle vacanze...?) c'è sempre un tetto ed un letto e tante cose da vedere e poi?...E poi, fortuna per me che ho anche, oltre alla voglia di conoscenza e di scoperta, oltre alla ricerca interiore che nasce, anche inconsapevolmente, in un percorso così lungo, anche un altro scopo, quello di recuperare un percorso perchè altri possano beneficiarne e di affinare la capacità e l'abilità esplorativa per la mia attività. Tutto questo e altro diventano determinanti in un cammino percorso da solo. Ecco perchè, per questi motivi non mi va di definirmi pellegrino, forse lo sarò, ma lo scoprirò solo alla fine,  voi chiamatemi come volete.
E poi pensate, comunque, che se oggi non fosse successo quanto ho esposto non avrei conosciuto quella coppia gentilissima di tedeschi che mi ha aiutato e domani, costretto a cambiare i programmi, chissà cosa accadrà, chi incontrerò...
Buonanotte, Nino