domenica 24 giugno 2012

Domenica 24 giugno,










oggi scriviamo in diretta. Giornata tranquilla, tempo incerto e temperatura abbastanza alta con forte vento nell'ultima parte della tappa. Non è uno scherzo e neppure il bollettino meteo di Guido Mercalli. Innanzitutto mi associo agli auguri arrivati a Giovanni per la festa del santo che ricorre in questo giorno, riguardo alla tappa  si può dire abbastanza lineare, con il vento che ha tenuto alla larga i moscerini e con una buona pista sempre segnata dagli antichi (?) ometti  che nella parte finale ci ha dato la possibilità di vedere, verso sud, la sagoma molto imponente  del vulcano Askja, che per un collassamento di tre camere magmatiche contigue, da molto tempo contiene al suo interno un grande lago con una temperatura di 22°c dove gli escursionisti fanno il bagno!
Dopo 6 ore di cammino e circa 20 km siamo arrivati in una fattoria in bella posizione, non prima di aver fatto una sosta rigeneratrice con pediluvio nel fiume più pescoso dell'Islanda , dove ci ha accolto la  simpatica signora Sikka . Domani altra tappa nella valle infinita con nuovo pernotto in tenda. Buonanotte Nino
sabato 23 giugno, 
come al solito mi trovo a scrivere quando per voi è notte, da noi è giorno ma Giovanni dorme già.
Oggi è stata una buona giornata, come quelle che potrebbero capitare su cammini già collaudati.
Nella mattina, dopo aver fatto provviste, abbiamo salutato la valle dove si trova il lago  Mivatn, paradiso per il bird-watching (sempre che vi portiate la zanzariera per la testa) dove non c'è da attendere ore nel capanno per vedere gli uccelli perchè qui nuotano, in grande numero e varietà, nelle sue acque anche a pochi metri da voi. Questa zona è, inoltre, un libro a cielo aperto per quanto riguarda la geologia ed i fenomeni naturali quali terremoti ed eruzioni di vulcani; sembra davvero il set ideale per un film sulla preistoria. Tutto intorno si vedono croste di materiale vulcanico  che sembra si stiano per sollevare e pseudo crateri, oltre a formazioni di materiale eruttivo dalle forme più insolite.
Torniamo al resoconto del cammino che è cominciato con una giornata soleggiata e calda ma, per fortuna, senza il tormento dei moscerini che, leggendo sulle guide, sembrava fossero il terrore del lago. Abbiamo iniziato una lunga salita lungo la strada principale fino ad un punto panoramico in una zona molto particolare, dove i pennacchi di vapore e l'odore di zolfo, oltre agli impianti di produzione di energia geotermica, rendevano l'atmosfera surreale. Superata questa area abbiamo potuto abbandonare la strada e impegnarci in una lunghissima camminata controvento attraverso una valle infinita chiusa solo lateralmente da catene di montagne di formazione diversa. In questo caso abbiamo potuto utilizzare una pista per cavalli ben evidente e che tra l'altro ricalcava un' antica strada, delineata da ometti di pietra alti più di un metro. Questo aspetto è interessante perchè ci fa pensare che la n.s. idea che già tantissimi anni fa anche l'Abate Berggson  potesse essere passato di qui potrebbe essere corretta. Bisogna anche considerare, comunque, che in mille anni, su questa isola,  si sono succeduti tanti eventi naturali da modificarne in modo significativo il paesaggio per cui chissà nel 1154 come era e da dove si poteva passare...   Dopo circa 7 ore di cammino e 28 km abbiamo trovato un luogo riparato dove mettere la n.s. tenda per trascorrere la notte. Qui siamo veramente in mezzo al nulla, il punto più vicino è una fattoria a 30 km e una pompa di benzina a 120 km. Tutto intorno solo pascoli, materiale vulcanico e qualche pecora solitaria. 
Buona Domenica 
Nino