domenica 28 ottobre 2012

domenica 28 ottobre,
ciao a tutti. Ieri la giornata è trascorsa tranquilla tra letture e incontri con il Sindaco di Radicofani nella bella sede del Comune e il Parroco Don Elia, durante la funzione serale. Il meteo ha continuato a fare capricci per tutto il giorno e ha permesso solo qualche breve passeggiata per visitare meglio il borgo e la sommità della collina dove si trovano i resti della fortezza. Nella tarda serata, inoltre, sono arrivati tre pellegrini francesi bagnati fino all'osso, che sono partiti da Pavia per raggiungere Roma.  Appena il tempo di riprendersi e insieme abbiamo deciso di uscire per la cena.
La giornata di oggi, che prevedeva la tappa da Radicofani ad Acquapendente, è stata caratterizzata dalla lotta contro gli elementi, riuscendo, comunque, ad evitare i 7 cm di grandine caduti ad Acquapendente. Quando sono partito, ore 7,30 ( i francesi erano già in cammino da 1 ora!?), il paese era ancora avvolto nella nebbia e procedendo verso sud il cielo era molto scuro. Dopo un po' il sole è riuscito, debolmente, a farsi strada tra le nubi, creando dei suggestivi coni di luce che andavano ad rischiarare alcune piccole valli. Arrivato a Ponte a Rigo ho trovato un vento particolarmente teso tanto che si sentiva ululare e costringeva a camminare piegato controvento per evitare di essere mandato a gambe all'aria. Questa faticosa ma stimolante situazione è durata fino a che non sono arrivato nel borgo antico di Proceno. Qui le condizioni si sono normalizzate e ciò mi ha permesso di arrivare, tranquillamente, ad Acquapendente e prendere posto nel convento dei Cappuccini dove, attualmente, vivono solo due suore abbastanza anziane e molto gentili. La tappa, paesaggisticamente, è stata molto bella e la vista dei calanchi e del borgo di Radicofani  ha ripagato della fatica fatta. Proprio ieri Fausto Cecconi, nel suo ufficio, mi mostrava le immagini del borgo scattate durante le limpide giornate invernali e come si potevano vedere, da Radicofani, sia l'Appennino Modenese a nord che il Terminillo a sud, e oggi, ho avuto la riprova della strategica posizione di questo piccolo comune (solo per il numero delle case che compongono il centro e non di certo per l'estensione del Comune), perchè la sua vista mi ha accompagnato per tutta la durata del percorso. Arrivato poi  nel centro di Acquapendente, nella Tuscia viterbese, dopo una visita ai monumenti più importanti ho affrontato l'ultima salita per arrivare al convento, dove la suora mi ha accolto e, con una certa fatica, mi ha accompagnato su per le ripide scale al piano superiore dove si trovano le camere.



















I pellegrini francesi erano arrivati alle 14 e, come me, erano stati sistemati nelle cellette che un tempo servivano ai monaci; questa sera, a differenza di ieri, abbiamo concordato di non uscire a causa del brutto tempo e del sensibile calo di temperature e, pertanto, abbiamo improvvisato una cena con il poco che avevamo. Domani la tappa mi porterà sulle sponde del lago di Bolsena dove sarò ospite di un pellegrino che risiede sulle sue rive. 
Buonanotte, Nino