lunedì 25 giugno 2012

lunedì 25 giugno,
 ieri sera la signora Sikka (penso che si scriva così, non le ho chiesto conferma) ci ha dato, per la notte, la sua vecchia casa, molto interessante e dall'aria un pò retro e abbiamo avuto la possibilità di vedere anche la partita dell'Italia con la ciliegina del temerario cucchiaio del Pirlo nazionale (se lo sbagliava gli tagliavano lo scalpo) e l'abbiamo festeggiata con una splendida pasta sulle sarde cucinata dallo chef/pellegrino Giovanni. Questa mattina, sapendo che non avevamo molti viveri per i prossimi giorni e neppure grandi possibilità di fare scorta, abbiamo deciso di fare secca la signora Sikka che ci ha servito la colazione nella sua nuova abitazione. Così ci siamo seduti a tavola e per poco non  mangiavamo anche le gambe del tavolo. Lei ci guardava con aria strana e quando si avvicinava io le ripetevo very good, very good e alla fine mi ha guardato come dire "non metto in dubbio che tu mi stia dicendo la verità" ma anche un poco preoccupata. Ricaricati a dovere siamo partiti con buon passo, la giornata era nuvolosa ma la bassa temperatura favoriva il cammino. Oltretutto, oggi,   si è fatto il giro di boa, metà del cammino in Islanda è stato compiuto e questo piccolo ma significativo risultato ci conforta e ci carica per affrontare il lunghissimo cammino. A volte, a pensarci, mi spaventa un poco, ma come sempre, e quando si cammina in modo particolare, serve molto pensare a quello che è già stato fatto e non a quello che ci sarà. Inoltre una settimana di cammino ha permesso di abituarci al peso dello zaino e fare i correttivi necessari perchè incidesse il meno possibile. Un grande aiuto ce lo hanno dato le calzature fornite da SCARPA. Come avevo già sostenuto in passato, questo indovinato modello è più una pantofola che una scarpa. Altro importante contributo è venuto dall'uso dei bastoncini telescopici che aiutano a correggere la postura viziata dal peso dello zaino e che fanno lavorare i muscoli delle braccia e delle spalle oltre ad obbligare il collo a stare più dritto .
Oggi abbiamo ancora camminato nella infinita valle fino ad arrivare alla sua testata ed a scendere in una valle molto più piccola e circondata da belle montagne anche se brulle e con magri pascoli come la precedente. Durante una delle brevi soste, prima di superare il colle, si è fermato a parlare con noi  un solitario cicloturista svedese che, con bagagli e tenda, stava facendo il giro dell'isola, abbiamo scambiato le n.s. impressioni e poi foto di rito con l'impegno di seguirsi reciprocamente sui rispettivi blog. Dopo 23 km siamo arrivati in prossimità di una stalla abbandonata, luogo previsto per il termine di questa tappa e qui, in riva al fiume, abbiamo montato la tenda. Il silenzio è assoluto nell'attesa del nuovo giorno. 
Nino
p.s. oggi il segnale è basso e a caricare le foto non ce la fa...