lunedì 17 settembre 2012

Domenica 16 settembre,
ciao a tutti. Approfitto della gentilezza di un abitante di un alpeggio stupendo in località Chietres, dove mi trovo questa sera, che mi ha dato la sua connessione per scrivere il post.
Domani infatti, se hanno capito bene la mia richiesta, sarò ospite della parrocchia cattolica di Martigny, dove, probabilmente, non avrò connessione e non so, la stessa, come sarà nelle tappe fino al passo del G. S. Bernardo.
A qualcuno, a questo punto, i conti non torneranno, perchè penserà che dovevo essere più indietro (ma io l'avevo detto che certe conferme le avrei date solo con due giorni di anticipo!), anche io pensavo di essere, oggi, ma anche ieri, in altre località. In questi ultimi giorni di permanenza nella bellissima Svizzera, devo continuare a fare i conti con le sistemazioni notturne e quindi devo adattare i miei programmi alle ospitalità disponibili; risultato è che sono venute fuori due tappe molto lunghe, sia ieri che oggi. Ieri da Gran Manard a Vevey e oggi fino a Chietres. La tappa di ieri è stata molto bella e faticosa, ci sono state salite, un buon sole e la discesa a Vevey, bella cittadina sul lago Leman, molto viva e ricca di eventi culturali. Proprio ieri si apriva un'interessante mostra sull'immagine e la fotografia con esposizioni distribuite in sedi diverse, più numerose opere, dislocate in luoghi all'aperto nei vari punti significativi della cittadina.
Ieri la sistemazione l'ho trovata nel locale spartano per i pellegrini (2 posti) ricavato dietro la chiesa cattolica di Notredame, una grande chiesa gotica a due passi dal lungolago di Vevey, amministrata da un parroco polacco.
Colgo l'occasione per ringraziare il vice presidente di AIVF  che ieri sera, gentilmente, mi ha telefonato per avere le mie impressioni sul percorso e sulla ospitalità nel tratto svizzero. Voglio ancora una volta sottolineare il valido lavoro svolto da Aivf e dai suoi collaboratori sia per questo cammino che per il recupero della Via Francigena, grazie a cui ci sarà la possibilità, sul tratto italiano, di percorrere alcune varianti al percorso ufficiale, molto interessanti dal punto di vista storico e paesaggistico, accompagnati da rappresentanti locali che illustreranno i vari aspetti.
Oggi, dopo aver percorso i primi km sul lungo mare fino al bel castello di Chillon, il paesaggio è cambiato notevolmente, non più solo pascoli e coltivazioni di seminativo o frutti ma, specialmente a Yrvone, vitigni sulle balze costruite nell'antichità dai monaci, e diventate, oggi, grande fonte di lavoro e ricchezza. Una bellissima uva bianca e nera ormai matura per essere raccolta; intorno a questa prima fascia di colline, punteggiate da bei borghi e castelli ben conservati, a cingere le valli e il lago di Leman, montagne vere e proprie, alcune più verdeggianti e dalle linee più morbide, altre rocciose e aspre.



















L'alpeggio dove mi trovo oggi è, invece, leggermente fuori rotta rispetto al tracciato della francigena ed è a metà strada tra il paese di Ollon, dove avrei ultimato il percorso di oggi, e St:Maurice, dove transiterò domani. 
Buonanotte, Nino