martedì 10 luglio 2012

martedì 10 luglio
Ciao a tutti, pronti, attenti, via!... Clic, si riparte per un altro giro!
Veramente è già qualche giorno che siamo ripartiti ( oggi è il terzo giorno di cammino in Danimarca) ma, purtroppo, nei due giorni di navigazione tra l'Islanda e la Danimarca, neppure comprando la connessione come fosse oro è stato possibile avere una velocità di navigazione in rete sufficiente per scrivere e pensate che, per assurdo, è stata un impresa, con due carte di credito, comprare 25 eu di connessione on line sulla nave ma solo facendo l'operazione dall'Italia ( per fortuna che la tecnologia dovrebbe semplificare la vita!).
Siamo sbarcati in Danimarca il sabato, in perfetto orario, ma non abbastanza per trovare centri commerciali e altro per acquistare materiali per continuare le comunicazioni sul sito e nei giorni di cammino successivi abbiamo visto tante belle fattorie e abitazioni di tipica fattura nordica ma per la connessione abbiamo risolto solo questa sera.
Ma ora facciamo ordine e riprendiamo il racconto; l'ultimo giorno in Islanda, mercoledì 4 luglio, è stato dedicato ad un'escursione ad anello su una vecchia traccia postale e finalmente anche in Islanda abbiamo potuto camminare su un percorso che si potesse chiamare tale. Il tipo di fondo e lo sviluppo dell'itinerario dimostravano, infatti, che questo era nato, nell'800, per un uso legato al passaggio di persone ed animali per cui era necessaria una larghezza adeguata e soprattutto una pendenza costante. Abbiamo risalito una bella valle aperta sul fiordo e dopo due ore tra pascoli e cascate siamo giunti ad un lago posto in una interessante posizione circondato da cime in parte ancora innevate; lo abbiamo aggirato e abbiamo risalito un'altra valle con vari dislivelli, frutto del lavoro esercitato dal ritiro dei ghiacciai nelle epoche passate. Dopo qualche ora siamo arrivati ad una piana acquitrinosa verdissima, occupata da singolari piccoli corsi d'acqua e da due solitarie oche che con il loro biancore contrastavano con il verde circostante. Da li è iniziata la discesa, per tracce, fino a ricongiungersi alla strada che portava a Seydisfjordur, il tutto in circa 7 ore per 22 km di cammino. Rientrati all'Ostello abbiamo preparato gli zaini per l'imminente imbarco e una cena che abbiamo condiviso con un simpatico solitario motociclista bresciano.Ora è abbastanza tardi e domani useremo il blog per fare le varie considerazioni sulla prima parte del cammino e raccontare una nuova pagina, decisamente diversa, ma che si sta già dimostrando, per altri non meno importanti aspetti, altrettanto interessante.





















Ringrazio tutti per l'attesa e anche quelli che si sono interessati alle n.s. condizioni a fronte del lungo forzato silenzio. Buonanotte Nino