lunedì 6 agosto 2012


Sabato 04 agosto
Oggi mi trovo a Sothel, ho appena terminato un intervista con un giornalista di un quotidiano locale che mi chiedeva informazioni sul progetto del cammino islandese. Da quello che ho capito è stata la signora Helms, sua conoscente, che ha organizzato l'incontro per diffondere la notizia di questo cammino. Ieri non ho potuto scrivere, e anche queste righe non so quando potrò pubblicarle perchè in questa zona la connessione ha dei problemi.
Sono stati altri due giorni molto intensi. Ieri mattina di buon'ora  ho ripreso il cammino, dopo la pausa di Stade, accompagnato per un tratto da Ingeborg Helms. Successivamente ho continuato fino ad Alhestedt, una tappa interessante prima nei boschi, passando vicino ad un mulino, e poi tra pascoli e campi da golf (ma in Germania a differenza dell'Islanda ho la sensazione che non sia uno sport popolare e per tutti...). L'itinerario si sviluppava sullo stesso pilgerweg lungo il quale ho camminato, pur avendo nomi diversi a seconda della regione attraversata, da Flensburg. Ieri sera la sistemazione era prevista nella parrocchia luterana di Alhestedt, dove si trova una bella chiesa ottocentesca ed una struttura per le attività della comunità. Il parroco, quasi mio coetaneo, mi ha accolto cordialmente, anche questa volta non c'erano altri pellegrini e dopo la cena sono andato a fargli visita e a complimentarmi per il 4° figlio appena arrivato. E' stata una bella esperienza, sviluppatasi attraverso una conversazione su vari temi e alla visione di una carrellata di immagini che mi ha mostrato riguardo alle varie ed intense attività della parrocchia. E' arrivato in questo simpatico villaggio, non grande ma dotato di tutti i servizi necessari alla popolazione, circa due anni fa e, grazie alla partecipazione attiva dei parrocchiani ed al loro sostegno economico, è riuscito a realizzare moltissimi progetti. Dopo tre ore di chiacchierata ci siamo salutati dandoci appuntamento per la colazione di questa mattina che abbiamo consumato insieme a tutta la sua bella famiglia.
Molto interessante è stato affrontare l'argomento della stessa definizione di Cammino e di Pellegrino e delle varie situazioni, in merito, che sono capitate nella sua parrocchia.
Questa mattina sono ripartito, molto soddisfatto della discussione e anche dell'ulteriore palestra linguistica dopo il training intensivo dei due giorni trascorsi con la signora Helms.
Ieri come oggi mi sono preso la solita ora di pioggia ma ormai è diventata un'abitudine; qualche giorno fa, in Danimarca, mi spiegavano che questa è una delle peggiori estati per il meteo.
Sulla base delle nuove notizie fornite da Helms sui cammini tedeschi, questa mattina avrei dovuto decidere se mantenere il percorso stabilito e sviluppato da Franco ed Eva o tenere conto dei nuovi elementi. Ho pensato che, almeno nel tratto coperto dalle tappe di ieri e di oggi sarebbe stato corretto, visto che si discostavano pochi km da quelle progettate, mantenere il percorso esistente, collaudato e segnato sul campo anziché creare un percorso parallelo nuovo. In fondo noi conosciamo, tramite la traduzione del 1944 in inglese, solo i luoghi raggiunti e descritti dall'abate e non se sia passato più a sinistra o a destra della linea che idealmente poteva congiungere due punti di una tappa. Così mi sono incamminato lungo un percorso solitario e silenzioso, senza passaggi di auto, che mi ha portato a Kolenhausen. Poco più avanti, ho potuto vedere la pietra, di recente produzione, dove è stato scolpito il percorso dell'abate Nikulaus e l'incisione delle distanze dalla località dove si trova l'opera: in direzione Roma 1868 km e verso l'Islanda 2314 km. Questa tavola fa parte di un lavoro commissionato da un'amministrazione locale ad un artista, probabilmente per mettere in risalto la presenza di quel tratto di percorso e gli eventi particolari che si sono svolti sullo stesso nel territorio di competenza. Il fatto che sia stato scelto proprio il cammino islandese piuttosto che altri personaggi o pellegrini, magari tedeschi, più conosciuti, penso meritasse considerare questa soluzione di percorso rispetto a quello programmato.
Così i km sono diventati 35 ma questo itinerario mi ha permesso di vedere anche la bella chiesa di Helssingen e altre fattorie nei villaggi successivi prima di arrivare a Sothel,  dove ad attendermi ho trovato il giornalista con la figlia, che traduceva in inglese, per fare l'intervista. Domani tappa breve ma tutta da verificare e sarò ospite di un membro dell' associazione Servas a Rotemburg.












Buonanotte Nino   

1 commento:

  1. Ciao zio... Ho letto che vai alla grande come sempre!! Quando ritorni raccontami tutto e soprattutto facci vedere le foto che quelle che pubblichi sono veramente stupende.
    Ti aspettiamo grande zio! :)
    Ciao,
    Filippo

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