mercoledì 22 agosto 2012

martedì 21 agosto
ciao a tutti. Oggi è abbastanza difficile scrivere il post, questo è un diario di viaggio, non ho voluto che fosse una scarna descrizione delle tappe, nè un elenco di numeri e nomi, forse è venuta fuori una cosa anche peggiore ma sicuramente rappresenta ciò che mi è rimasto impresso di ogni giornata , positivo o negativo che sia. Non voglio neppure che in qualche occasione possa sembrare una lettera di protesta al servizio assistenza clienti  di una struttura privata o pubblica ma oggi si è toccato un bel traguardo e siccome dico sempre che al meglio ... e al peggio non c'è mai fine non posso sapere se quello accaduto oggi sia uno degli estremi.
Questa mattina, fuori nebbia fitta, preludio di una giornata soleggiata ed afosa. Per me solita sveglia alle 6,30. Finisco di preparare le mappe, faccio una colazione veloce e alle 8 vado a salutare i due parroci. Il primo, bianco, abbastanza giovane e cordiale, l'altro di colore, Robert, tanzaniano, e ho l'impressione non sia molto convinto del mio cammino, ma pazienza per lui, se ne farà una ragione. Già in altre situazioni, in parrocchie cattoliche o evangeliche, parlando con i parroci ho percepito in loro dello scetticismo nei confronti delle figure di questi moderni pellegrini. Per alcuni aspetti li comprendo, molte volte ho camminato con chi, pellegrino, voleva il bar sul cammino per il caffè delle dieci, e quello per il caffè delle 14 e delle 17, e la doccia calda,  e potrei raccontarne molte altre.... e tutto ciò ha poco di pellegrino. Ma se uno decide di camminare per 5 mesi e farsi 3700 km a piedi, anche se non sarà un cristiano o un pellegrino modello qualcosa di suo dovrà avercelo messo per affrontare questa esperienza, altrimenti dopo tre giorni farebbe le valigie e rientrerebbe a casa.
L'ho presa un poco larga così, mentre scrivo, sbolle la rabbia ed evito di scrivere ciò che è inopportuno, ormai sono le 23,30, il bucato è fatto, il sonno se ne è andato e devo prendere tempo per valutare la situazione dei prossimi giorni, senza decisioni affrettate, ma con la convinzione che della Germania, per alcuni aspetti, ne ho le.... piene .
Chiedo informazioni al parroco sulla possibilità di una sistemazione nella cittadina di Limburg, mi risponde che è sede vescovile e lì non c'è nessun problema (in Italia quando qualcuno ti dice di stare tranquillo è il momento che ti devi iniziare a preoccupare, ma incomincio a pensare, visto quello che sento in giro dai residenti che, forse non ce la raccontano proprio tutta su questa efficiente Germania), anzi la sistemazione sarà anche migliore perchè ci sono gli alloggi per i pellegrini.
La decisione di arrivare a Limburg comporta un giorno in più di cammino, 37 km, ma le informazioni di Cristoph sulla storia e sui monumenti di questa cittadina mi spingono a modificare leggermente il percorso stabilito, anche perchè sapevo che arrivare a Mensfelden avrebbe significato non trovare sistemazioni. La conferma del parroco e quindi la futura possibilità che altri potessero usufruire delle strutture  mi danno la spinta decisiva. Parto alle 9,30, dopo aver acquistato le nuove mappe e  saluto la decadente aristocratica Weilburg di cui sono, invece, rimasto favorevolmente impressionato dalla intensa attività esercitata nel suo placido fiume da canoisti di tutte le età.
Il percorso di oggi, nonostante la sua preannunciata lunghezza, è molto bello e, pur con un grande caldo, mi spinge a mettercela tutta per portare in fondo la tappa. Cammino lungo una suggestiva pista ciclabile a 3 mt dalla sponda del fiume  e al fianco della linea ferroviaria, tocco molti borghi simpatici che hanno ancora le stalle in esercizio e poco accanto tante canoe colorate che creano un dinamico contrasto.
Tra varianti nei boschi e scorciatoie arrivo alle 19 nel centro di Limburg, bellissima la cattedrale, trovo due sacerdoti che parlano sulla piazza, chiedo del parroco e mi indicano che è nella sua abitazione, la raggiungo ed incontro un giovane con abiti da religioso, forse il diacono. Spiego che mi ha indirizzato il parroco di Weilburg, mi risponde che in parrocchia non è possibile dormire, che il parroco è fuori sede e che devo andare a 2 km alla chiesa dei Pallottini. Con pazienza e stanchezza riparto, grazie a indicazioni di passanti intraprendenti arrivo a questa grande chiesa e per fortuna trovo un anziano che vive lì e che mi dice che i monaci o chi per loro sono andati via, la struttura è "Kaput" ma gentilmente mi segnala una pensione vicina, si riparte, cala il sole, l'orologio gira, ma non solo ...
Entro nella pensione, soliti avventori al banco che bevono la birra, la proprietaria mi guarda e scuote la testa, nain niente camere, l'ennesima pensione che non funziona più. Olè! Chiedo informazioni a lei, mi indica un hotel alla stazione (una volta erano quelli che costavano meno) 53 eu. a due km di distanza.  Ok, ringrazio ed esco; poco prima avevo visto una pizzeria italiana sulla strada, vista l'ora penso sia meglio bloccare la fame, in fondo il cielo non è neppure nuvoloso e il giardino dei pallottini è molto grande e pieno di grandi alberi...
Mi fermo a mangiare, intuisco subito che i proprietari italiani sono molto disponibili e chiedo info sulla sistemazione, mi accompagneranno loro.
Accanto al mio tavolo 3 meridionali giovani che saputo del mio cammino spalancano gli occhi e chiedono come funziona, mostro le credenziali islandesi ed uno di loro mi offre due birre. Termino la cena, prezzo di favore e servizio taxi durante la consegna a domicilio delle pizze.
L'ostello della gioventù nonostante l'ora è ancora aperto ma è pieno; andiamo a quello della stazione dei treni, mi hanno detto che è il più economico, l'autista, un simpatico napoletano laureato che lavora in Germania per 50 eu al giorno perchè in Italia è troppo maturo per essere appetibile dalle aziende, mi lascia davanti all' Hotel. Il prezzo di una notte non ve lo dico ma più di tutte le altre volte. Faccio presente la mia situazione alla reception, il problema neppure li sfiora, quello è il conto.
Sarebbe lunga la lista di privati, credenti e non, che in Germania mi hanno aiutato e quindi non sarebbe corretto generalizzare ma altri contesti sono stati molto deludenti e per di più da parte di certi ambienti che dovrebbero essere, con i dovuti scetticismi ma con una porta aperta alla speranza e all'impegno, i primi a favorire certe situazioni. Per quanto riguarda le strutture alberghiere, forse, bisognerebbe che le associazioni di categoria si rendessero conto che l'hotel o chi per lui, non ha un valore solo intrinseco ma legato anche alla  posizione in cui è situato e ai servizi che una località offre.



Comunque sia, domani, durante la visita al centro storico mi preoccuperò di contattare qualche rappresentante di quella chiesa perchè è inammissibile essere così poco informati sulla situazione delle strutture dello stesso luogo. Per il futuro se la situazione non cambierà penso sarà difficile che gruppi di pellegrini si avventurino su percorsi che non danno la minima garanzia. 
Buonanotte, Nino
 

2 commenti:

  1. Nino non ti sto sviolinando ... ma sei un grande. Nelle tue cronache giornaliere, veramente ci trascini a viverle come fossimo spettatori al tuo fianco. A quanto pare tutto il mondo è paese e i nostri mali purtroppo sono comuni anche nella "efficiente e operosa" CERMANIA ... YA!

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  2. Ciao Nino
    Dai tuoi ultimi post, percepisco in te una esperienza e un grandissimo bagaglio di maturità
    in materia di cammino in solitaria.
    Le valutazioni che dai alle situazioni (belle o cattive) che incontri e che dovrai risolvere in fretta, mettono in noi che leggiamo una curiosità tale da aspettare il prossimo post per sapere come è andata a finire.
    Comunque sei bravissimo a raccontare e aspetto
    da te un bel libro.
    Mi sono -(sbellicato)- si dice cosi?? dalle risate e stò ancora ridendo per le parole che hai scritto: ("Kaput") e (l'orologio gira ma non solo....).
    Coraggio Nino se forte un abbraccio Gianni.

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