sabato 23 giugno 2012

venerdì 22 giugno
Ciao a tutti,
 tre giorni di silenzio e voi pensavate che avessimo staccato il contatto per starcene a poltrire in santa pace sulle rive di qualche fiume. Niente di tutto questo, non siamo stati fermi neppure un minuto. Ma ora facciamo ordine e vi racconto.
Mercoledì 21,  il  fatidico terzo giorno quando, come succede in tutti i trekking e nei cammini, o si scoppia o si va via tranquilli per il resto del viaggio. Giornata nuvolosa,  io sono reduce dal terribile  mal di schiena del giorno precedente. Decidiamo, sulla base della tappa appena conclusa e dell'impostazione iniziale del cammino, che dobbiamo evitare il più possibile di camminare lungo la strada 1, la principale, perchè  è su asfalto che è faticoso e perchè non è nello spirito di recuperare un cammino che anche altri, in sicurezza, possano fare. Studiando le mappe acquistate in Islanda vediamo che oltre ai pochi sentieri segnalati ci sono delle piste per cavalli (attività assai diffusa quella del trekking equestre), che possono evitare tratti di asfalto, oltre ad accorciare le tappe. Pertanto  alle 9,00  partiamo. L'inizio sembra promettere bene, ma ci accorgiamo che queste piste in alcuni tratti sono appena accennate e si intersecano con altre nemmeno indicate. A questo punto la situazione si fa più difficoltosa ma anche più interessante perchè con l'uso di mappa e bussola e del gps che ci dà la posizione ci divertiamo a cercare il percorso.
Questo lavoro ci ha portato via energie, costringendoci a percorrere molti km tra acquitrini e terreni molto disagevoli, ma ci ha fatto sentire la sensazione della totale libertà in un ambiente privo di riferimenti, con la consapevolezza di poterlo, però, decifrare e di procedere nel cammino. Camminare negli stagni ci ha dato la possibilità di vedere alzare in cielo numerosi uccelli acquatici (oltre alle foche che avevamo visto nei primi giorni durante il vagare nei fiordi del nord) e di scoprire tanti piccoli paradisi che dal bordo della strada non avremmo visto. Verificato, comunque, che dopo dieci ore di cammino alle dieci della sera non saremmo arrivati a destinazione, abbiamo deciso di piantare la tenda in mezzo ad un altipiano stupendo dove il suono di tanti uccelli diversi e la solita luce ci hanno accompagnato per tutta la notte.
La mattina del giovedì 22 di buona ora abbiamo smontato il campo e abbiamo ripreso il cammino sempre sul solito terreno infido seguendo, questa volta, piste più evidenti, che ci hanno portato ad una fattoria/ agriturismo dove abbiamo mangiato anche il tavolo dalla fame pregressa della sera prima. Recuperate le energie abbiamo  puntato verso il lago Mivatn, non prima di aver fatto fare un bagno ai nostri piedi bollenti in un bel torrente. Ci sono stati di nuovo problemi  con le piste per cavalli, ormai appurato essere poco affidabili, anche se di gran soddisfazione,  così alle 20.00, dopo aver percorso anche questo giorno 27 km circa, abbiamo deciso di sistemare la tenda per la notte sul prato di un pascolo vicino ad un bellissimo fiume. Come in altre precedenti anche questa serata si è conclusa con lo spettacolo della formazione di un arcobaleno nel cielo.
Stamattina, dopo una magra colazione (avevamo dato fondo a tutte le riserve e urgeva fare rifornimenti)  alle 8,00 ci siamo incamminati in direzione del lago sotto uno splendido e caldo sole prima su una pista per cavalli e poi lungo la strada. Anche oggi, purtroppo, abbiamo camminato, come in quelli precedenti, accompagnati da nugoli di moscerini che si infilano da tutte le parti e che rendono l'avanzare abbastanza snervante (abbiamo addirittura visto persone che camminano con una sorta di zanzariera che gli copre la testa). A nulla  è valso cospargersi di repellenti comprati in loco, che sembrano anzi gradire, e neppure sporcarsi la faccia di cenere. Giunti in una zona molto interessante, come tutta l'area del lago, abbiamo trovato un punto di ristoro e abbiamo ricaricato le nostre batterie. Ripreso il cammino, dopo qualche chilometro io, che precedevo di poco Giovanni, mi sono soffermato a fotografare 3 bei cavalli (notate il numero) e in quel momento sono stato affiancato da un pullman di turisti stranieri da cui è sceso un ragazzo che con fare concitato mi ha detto di seguirlo. D'accordo con i suoi  compagni di viaggio avevano deciso, vedendoci, probabilmente, camminare sulla strada con quei grandi zaini, di darci parte delle loro provviste e così ha aperto  il bagagliaio e ci ha riempito una borsa con 2 kg di panini e frutta. Siamo rimasti senza parole ed abbiamo apprezzato moltissimo il gesto che abbiamo cercato di ricambiare offrendogli le spille del cammino. Ricaricati da questo nuovo evento siamo ripartiti per l'ultimo pediluvio e i 20 km restanti per arrivare al piccolo paese di Reyakjold.
Le conclusioni  su come potrà essere riproposto e ripercorso  il tratto islandese le tireremo alla fine ma di sicuro c'è che tutto quello che è accaduto fino a questo momento non è stato per caso e che ogni momento ha reso significativo e unico questo cammino.





Domani ci aspettano altri 30 km e un campo con tenda e chissà che altro....
Buonanotte 
Nino  

6 commenti:

  1. Ciao Nino,
    A me pare che voi due vi state divertendo un mondo.
    Ho ricevuto le coordinate. Pare che avete percorso quasi metà Islanda.
    Ciao cianni

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  2. Anche queste foto come le altre sono bellissime! Buon cammino!

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  3. Belle sensazioni ... bussola, mappe, GPS ... tracce che si perdono e si confondono ... decidere di piantare la tenda per passare la notte (notte si fa per dire visto che il sole non tramonta mai). OK esploratori pellegrini, buen camino ancora!

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  4. Giovanni ...ma sei forse il Giovanni che l'altro estate ha fatto con me il cammino celeste?
    Belle foto,buon cammino a voi dal Friuli

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  5. Ciao a tutti e due,leggo sempre con piacere le imprese giornaliere,apprezzo sopratutto le bellissime foto,state percorrendo dei posti meravigliosi...
    Vorrei fare gli auguri di "san Giovanni"
    Buon cammino
    Adri

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  6. ciao Ondina,sono proprio io tanti cari saluti a te e tuo marito.ricordo sempre i giorni stupendi passati in Friuli. cari saluti anche agli altri se li senti

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