Giovedì 6 settembre
ciao a tutti, sono le 7 del mattino, vi
sto scrivendo dall'Ostello di Bresiach, simpatico e turistico
villaggio sulla riva tedesca del Reno, caratterizzato dalla presenza
del castello che domina la collina.
Il paesaggio, infatti, sta di nuovo
cambiando; la tappa di due giorni fa, 37 km per arrivare a
Rheinhausen, ancora si sviluppava lungo la pista ciclabile del Reno e
tra boschi e coltivazioni di granturco. Ieri, invece, ho deciso,
visto che mi ero dovuto portare un poco all'interno, di mantenere
questa posizione e scendere verso sud attraversando i vari
borghi. Camminare sempre lungo il fiume ha il vantaggio di stare
fuori dal traffico e di avere un fondo naturale o almeno di sassi, ma
a volte impedisce di poter visitare i paesi limitrofi che rimangono, sempre, almeno 3 km all'interno. Scelta quanto mai azzeccata,
perchè ho avuto la possibilità di camminare su una bella pista
ciclabile quasi interamente su fondo naturale, attraversando bei
villaggi ben conservati con case tipiche tedesche, addirittura del
1200, e qualche piccola chiesetta collocata in aperta campagna. Ma la
sorpresa sono state le splendide coltivazioni di meli disposte a filari, in
questo periodo carichi di frutti, e di ciliegi, tenuti nel loro
sviluppo ad altezze tali da permettere una facile raccolta. Prima ho
parlato di colline ed, infatti, subito a ridosso dei centri abitati
il terreno, di origine vulcanica, si solleva dando origine a belle colline interamente
utilizzate per la produzione di uva per vino, veramente un bel vedere
con i pendii ricoperti dai filari che sembrano pettinare il terreno,
da tanto sono ordinati.
I meli, inoltre, sono diventati la mia fonte di
sostentamento. Ce ne sono così tanti che spesso, non ne capisco la
ragione, si trovano un mare di frutti lasciati marcire a terra, e
questo non solo intorno alle piante che qua si usano per delimitare le
strade o i viali (al posto dei n.s. cipressi, ulivi o tigli, ovunque
meli) ma, a volte, anche nelle coltivazioni stesse. Ieri,
transitando vicino al giardino di una scuola, dove avevano piantato
i meli, ho visto i bambini che, addirittura, giocavano con i frutti
caduti. Passando per Whyl ho anche incontrato Ana, simpatica tedesca,
che tornava dal suo orto e che mi ha chiesto notizie del mio cammino
oltre ad offrirmi qualche sua verdura. Negli orti vicino ai centri abitati c'è la stessa cura e attenzione che c'è nei giardini, ogni orto ha anche la sua riserva di legna accatastata con molto ordine e ciò significa, anche, che è ancora diffuso l'uso della Stube.
Nell'ultima parte del percorso di ieri
ho avuto anche la possibilità di visitare il bel giardino di un
castello in passato a controllo del
fiume, in posizione dominante, le cui mura erano state costruite dai romani, insieme ad
altre fortificazioni, per difendere questi territori dalle
popolazioni stabilite più a nord.
Oggi altra tappa da 25-30 km. Ritornerò
a camminare lungo il fiume per avvicinarmi sempre più a Basilea, dove
incontrerò Pasquale, coetaneo italo-tedesco.
Buona giornata, Nino
Buona giornata, Nino
Buone giornate a te Nino
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