venerdì 26 ottobre 2012

giovedì 25 ottobre,
ciao a tutti. Questa mattina alle 8, quando siamo usciti dall'ostello, sembrava di essere tornati alle tappe pavesi o piacentine, una nebbia fitta avvolgeva ogni cosa e le sagome degli alberi e degli edifici erano appena visibili, una bella atmosfera per realizzare immagini insolite e affascinanti.
L'incantesimo è finito quando siamo arrivati a Buonconvento, l'aria si è riscaldata e la nebbia si è dissolta in breve tempo, nello stesso modo in cui, con fortunosa tempistica, Patrizio è riuscito a prendere il treno che lo ha riportato verso casa.
Tre giorni intensi insieme, sia per le distanze percorse che per la quantità di situazioni incontrate e per gli argomenti trattati. Molte ore di cammino dove ai silenzi si alternavano alcuni interessanti momenti di confronto sui temi più diversi, ma il tempo è volato e, potendo, molto ci sarebbe stato ancora da analizzare; pazienza, così questo sarà uno stimolo per creare nuove occasioni di incontro.
Il mio cammino è proseguito verso le zone collinari più a sud con le temperature che lentamente si alzavano. Ancora numerose strade bianche che, con i loro movimenti sinuosi, mi hanno portato verso Torrenieri per arrivare, poi, nel bellissimo borgo di S.Quirico d'Orcia. Anche oggi i panorami sono stati incredibili; in molti tratti,  i campi lavorati sono stati sostituti dai vigneti che, con i loro filari ben allineati e ancora ricoperti della vegetazione, sembrano delle pezze di velluto con le coste che cangiano a seconda dell'inclinazione della luce.
S.Quirico, come tutta la Val d'Orcia, è un vero gioiello, ovunque si posi lo sguardo si colgono infinite sequenze di immagini fantastiche, l'ideale soggetto per pittori o fotografi.
Di questo luogo ho un ricordo particolare: lo scorso anno, al termine della stessa tappa, le ultime energie di una lunga e afosa giornata furono dedicate alla partecipazione, nella sala Comunale, ad un convegno sulle vie Francigene. Qui potei incontrare il Prof. Stopani, autore di alcuni testi sull'argomento e del libro, in particolare, dove ho scoperto per la prima volta, l'esistenza del cammino islandese. La stessa occasione mi  permise, anche, di conoscere alcuni particolari sulla via Romea, tanto da spingermi ad organizzarne il cammino nel dicembre passato, da cui è nata, poi, l'amicizia con gli abitanti delle zone montane della Romagna.





















Domani mi aspetta un'altra bella tappa, più lunga e faticosa, specialmente nella salita finale verso il caratteristico borgo di Radicofani. 
Buonanotte, Nino