domenica 7 ottobre 2012

domenica 07 ottobre,
ciao a tutti. Direi che la giornata di oggi si può sintetizzare in due parole: GIOVANNI MAGISTRETTI, un cuore e una passione grandi come il Duomo di Piacenza.


















Ci siamo incontrati questa mattina all'ostello Don Zermani dove io e Rashid alloggiavamo e Giovanni ci ha accompagnati alla sede dello storico quotidiano di Piacenza "Libertà", nessun titolo più azzeccato, visto l'argomento, dove aveva organizzato un'intervista e riprese televisive per parlare di cammini ed in particolare di quello islandese. Successivamente ci ha fatto scoprire una chicca, la basilica di S.Savino, con una delle più belle cripte che io abbia mai visto e altre pregevoli opere medioevali collocate all'interno della chiesa!
Non contento della bella proposta, aveva organizzato una visita pomeridiana ad una mostra di frutti antichi al castello di Paderna e al bellissimo borgo di Castell'Arquato, con la sua interessante collegiata di epoca medioevale. Possiamo solo dirgli mille volte grazie, nell'attesa di ritrovarci a lavorare per l' antico cammino della via degli Abati, argomento a cui Giovanni tiene moltissimo!
Questa sera siamo ospiti del bell'ostello parrocchiale di S.Lazzaro nella località Montale e bisogna dare merito al parroco ed ex geometra per il bel lavoro di recupero dell'edificio medievale e chiesetta annessa.
Domani, dopo il tourbillon di chiese, castelli e storie piacentine, riprendiamo il cammino per avvicinarci al n.s amato Appennino e alla bella terra di Lunigiana dove ci attendono altri incontri con gli amici di quelle parti. Buonanotte, Nino

sabato 06 ottobre,
ciao a tutti, oggi tappa breve, poi aumentata nel numero dei km percorsi  con la visita di Piacenza. Senza grandi interessi il percorso fino alle porte della città ma con alto tasso adrenalinico per l'attraversamento della via Emilia (mi chiedo come farebbe un gruppo numeroso...), anche se qualcuno di buona volontà una soluzione l'avrebbe trovata, ma... dispettucci tra associazioni fanno sì che si asportino indicazioni di altri).
Passando dalle terre del vercellese e del pavese a quelle dell'Emilia, si è avuta, invece, la possibilità di osservare i terreni nelle loro diverse vesti, e di assistere alle varie fasi della lavorazione dei campi; prima con le colture verdi, poi con i prodotti maturi per la raccolta (granturco e riso ), successivamente il materiale tagliato rimasto sul terreno che è stato lavorato dalle macchine ed infine, la terra nuda appena risvoltata. Tutte queste operazioni danno proprio, e l'agricoltura ne è il miglior esempio, l'idea dell'avvicendarsi delle stagioni  che, magari, è diventata più difficile da distinguere attraverso i  prodotti finiti che troviamo nei n.s mercati, dove si hanno frutta e verdura di ogni stagione ed in ogni momento.
La giornata si è fatta  entusiasmante con la visita del centro storico di Piacenza, veramente bello e ricco di importanti chiese (splendide le facciate delle chiese di S.Giustina e S.Eufemia) e palazzi. La storia di questa città è importante e la presenza di numerose chiese, e di 20 xenodochi nel medioevo, lo testimoniano. I palazzi, dall'aspetto austero, presentano dei chiostri interni che sono davvero pregevoli e invitano a ricercare angoli particolari per scattare fotografie. Noi, inoltre, abbiamo avuto la fortuna, grazie all'interessamento dell'amico Giovanni Magistretti, di avere due guide d'eccezione, due insegnanti in pensione nonchè pellegrini e appassionati di storia locale, che ci hanno accompagnato ed illustrato i tesori cittadini.
Oggi siamo ospiti di un ostello alle porte della città, che ospita una comunità di bulgari che lavora in questa area e che da qualche problema ai gestori, per l' irrequietezza e difficoltà a vivere in gruppo.








Piergiorgio e Umberto, i soci dell'associazione piacentina Transituma Pade saranno con noi per un tratto anche nella tappa di lunedì verso Fiorenzuola. Domani, invece, per incontrare Magistretti e fare tappa alla sede del giornale di Piacenza, nonchè per dare modo a Rashid di migliorare le condizioni del suo ginocchio, rimarremo ancora in città, spostandoci nell'ostello antico del Montale. 
Buona domenica, Nino