venerdì 7 settembre 2012

venerdì 07 settembre
ciao a tutti. Sono arrivato in Svizzera, questa sera mi trovo nell'Urban hostel di Basilea, struttura interessante e molto dinamica ricavata in una vecchia manifattura del '900, non lontano dal centro. Ho scritto dinamica perchè all'interno del complesso ci sono le sedi di molte attività, sia artigianali che ricreative e c'è grande movimento di gente, quasi da stordimento, per me abituato al massimo ai ciclisti tedeschi o a qualche turista nei villaggi.
Durante le ore di cammino oltre a pensare ai fatti miei mi costruisco mentalmente quello che voglio scrivere la sera, nel blog, ma poi la giornata prende una strada diversa e così arrivo al momento di scrivere che cancello tutto e riparto da capo.
Oggi, per esempio, e ieri ancora di più, mi sono svegliato che la voglia di camminare era = zero, le gambe c'erano ma la testa no. Infatti ieri i 29 km per arrivare a Neuburg am Rhein sono stati stato faticosi e oggi le premesse erano simili.
Quando si cammina per così lungo tempo e specialmente da soli, il problema più grande è riuscire a mantenere in giusto equilibrio tra la voglia di correre per arrivare, per bruciare le tappe (ma più che 4,5 km/ ora non si riesce a fare e quindi c'è poco da bruciare...), e tenere vivi gli stimoli per scoprire,  capire e vivere al ritmo giusto. Le cose facili, come ogni altra situazione, hanno vita breve e dopo poco annoiano; camminare lungo il fiume ha i suoi vantaggi, oltre a rispettare quello che è stato il cammino di Nikulas, ma è faticoso perchè l'ambiente è sempre lo stesso, anche se molto interessante per la vegetazione e l'avifauna o per la possibilità di vedere le proposte più stravaganti del mercato delle biciclette (l'ultima vista, un tandem con il marito davanti e la moglie seduta dietro ma con la schiena rivolta alla direzione di marcia che pedalava nel verso normale!).
Così questa mattina, visto che Neuburg non stava proprio in riva al Reno e che oggi la pista sul fiume sarebbe passata  vicina alla strada e, che quindi sarebbe stata troppo rumorosa, ho deciso di utilizzare la pista  che unisce i borghi lungo un percorso di campagna e di collina per arrivare di nuovo sul fiume in vista di Basilea.
A volte basta poco per trovare nuove occasioni per inventare una giornata particolare; appena sono uscito dal centro del paese, ho trovato i campi immersi nella nebbia.  C'era una linea elettrica secondaria, di quelle con i pali di legno: in una giornata di cielo limpido, in mezzo alla campagna è un sicuro elemento di disturbo per l'immagine da riprendere, in una situazione come quella odierna, con la nebbia, la stessa linea diventa importante, una linea di convergenza che dà geometria e spazialità all'immagine. Così, preso dalle immagini che via via si presentavano, le nebbie, la rugiada sulle colture, il giallo arancio del granturco, le fronde argentate delle coltivazioni di finocchi... ho iniziato a scattare e a camminare, le gambe andavano veloci, nessuna fatica, l'umore saliva e anche la pista. Superato il momento negativo si è spalancata una splendida giornata: coltivazioni di lamponi, poi di ribes, i soliti fantastici filari di ciliegi , gli immancabili meli e , guarda un po', all'ora di pranzo, anche filari di susini che mi hanno ricaricato di zuccheri e liquidi.








Sulle colline, con immagini da cartolina, boschi, pascoli con le mucche al sole e tantissimi vigneti , interrotti da piccoli borghi con i caratteristici campanili dal tetto a cipolla, nel cielo le poiane che controllavano il territorio. Poi di nuovo sul fiume, ma, ormai, il rumore delle auto era passato e così mi sono diretto, lungo la sua sponda, verso l'ostello. Rimaneva un poco di tempo, nonostante i 36 km di cammino, per visitare la città, ma il mal di denti ha preso il sopravvento e unito al gran movimento di persone nel centro cittadino, mi ha  fatto rimandare a domattina questa parte di programma.
Buonanotte, Nino