giovedì 6 settembre 2012


Giovedì 6 settembre
ciao a tutti, sono le 7 del mattino, vi sto scrivendo dall'Ostello di Bresiach, simpatico e turistico villaggio sulla riva tedesca del Reno, caratterizzato dalla presenza del castello che domina la collina.
Il paesaggio, infatti, sta di nuovo cambiando; la tappa di due giorni fa, 37 km per arrivare a Rheinhausen, ancora si sviluppava lungo la pista ciclabile del Reno e tra boschi e coltivazioni di granturco. Ieri, invece, ho deciso, visto che mi ero dovuto portare un poco all'interno, di mantenere questa posizione e scendere verso sud attraversando i vari borghi. Camminare sempre lungo il fiume ha il vantaggio di stare fuori dal traffico e di avere un fondo naturale o almeno di sassi, ma a volte impedisce di poter visitare i paesi limitrofi che rimangono, sempre, almeno 3 km all'interno. Scelta quanto mai azzeccata, perchè ho avuto la possibilità di camminare su una bella pista ciclabile quasi interamente su fondo naturale, attraversando bei villaggi ben conservati con case tipiche tedesche, addirittura del 1200, e qualche piccola chiesetta collocata in aperta campagna. Ma la sorpresa sono state le splendide coltivazioni di meli disposte a filari, in questo periodo carichi di frutti, e di ciliegi, tenuti  nel loro sviluppo ad altezze tali da permettere una facile raccolta. Prima ho parlato di colline ed, infatti, subito a ridosso dei centri abitati il terreno, di origine vulcanica, si solleva dando origine a belle colline interamente utilizzate per la produzione di uva per vino, veramente un bel vedere con i pendii ricoperti dai filari che sembrano pettinare il terreno, da tanto sono ordinati.
I meli, inoltre, sono diventati la mia fonte di sostentamento. Ce ne sono così tanti che spesso, non ne capisco la ragione, si trovano un mare di frutti lasciati marcire a terra, e questo non solo intorno alle piante che qua si usano per delimitare le strade o i viali (al posto dei n.s. cipressi, ulivi o tigli, ovunque meli) ma, a volte, anche nelle coltivazioni stesse. Ieri, transitando vicino al giardino di una scuola, dove avevano piantato i meli, ho visto i bambini che, addirittura, giocavano con i frutti caduti. Passando per Whyl ho anche incontrato Ana, simpatica tedesca, che tornava dal suo orto e che mi ha chiesto notizie del mio cammino oltre ad offrirmi qualche sua verdura. Negli orti vicino ai centri abitati c'è la stessa cura e attenzione che c'è nei giardini,  ogni orto ha anche la sua riserva di legna accatastata con molto ordine e ciò significa, anche, che è ancora diffuso l'uso della Stube.
Nell'ultima parte del percorso di ieri ho avuto anche la possibilità di visitare il bel giardino di un castello in passato a controllo del fiume, in posizione dominante, le cui mura erano state costruite dai romani, insieme ad altre fortificazioni, per difendere questi territori dalle popolazioni stabilite più a nord.
Oggi altra tappa da 25-30 km. Ritornerò a camminare lungo il fiume per avvicinarmi sempre più a Basilea, dove incontrerò  Pasquale, coetaneo italo-tedesco.
Buona giornata, Nino