Lunedì 6 agosto,
ciao a tutti, la connessione nella zona
che sto attraversando è pessima e almeno per ora sarà difficile
aggiornare il blog. Dall'Italia mi arrivano brutte notizie sul meteo
con temperature record, incendi e nubifragi. Qua continua a
piovere, non c'è giorno che non cammini per almeno due ore sotto
l'acqua ed oggi che ho avuto una tappa di oltre 30 km mi sono svegliato che
già pioveva.
Il percorso di ieri, da Sothel a
Rotemburg, è stato breve, 20 km, ma bello. Ho salutato la signora che
gestisce la Gasthaus dove ho alloggiato la sera precedente e che, nel
bel mezzo della cena che mi aveva servito, mi ha portato via il
piatto contenente ancora cibo perchè riteneva di non averne messo
abbastanza e lo ha riportato di nuovo pieno (immaginate come
piangevo...)! Dopo la cena sono entrati 4 abituali attempati clienti
del bar e si sono seduti intorno ad un tavolo. Hanno cominciato a
giocare ad un gioco, penso tipico tedesco. Hanno preso 4 bicchieri
di cuoio con dentro 3 dadi ciascuno, ognuno rovesciava il contenuto, a turno, sul tavolo e verificava il punteggio complessivo ed in
base a loro regole, prendeva o rimetteva al centro del tavolo dei
bastoncini di legno collocati ad inizio partita. Per accompagnare la
sfida hanno cominciato con l'ordinare bicchierini di Jagermaister e
poi bicchieri di birra. Dopo qualche giro di dadi il divertimento era
diventato vedere l'oste che non faceva in tempo a sedersi e ripartiva
con nuovi ordini di alcolici e intanto scriveva... Ad un certo punto
gli animi si sono scaldati, i dadi venivano sbattuti con sempre più
forza sul tavolo, i clienti, e specialmente i più anziani, non
riuscivano più ad emettere parole corrette ma suoni distorti e
qualche rantolio, qualcuno ha provato ad alzarsi e camminava come se
fosse stato un mese fermo nel letto. Io sono andato a dormire e non
so come sia finita ma penso che l'oste sapesse quando era il momento
di tirare la riga e chiudere la partita prima di doverli accompagnare
a casa. Immagino che questa storia si ripeta spesso in questi piccoli
villaggi dove ci sono bellissime fattorie, bellissimi pascoli, una
montagna di lavoro e nulla altro. Proprio giorni fa parlavo con chi
si occupa dei cammini e osservavamo la diffidenza dei tedeschi ad
aprire la porta per dare dell'acqua agli escursionisti o
l'atteggiamento di indifferenza di molti al n.s passaggio. Penso che
queste persone laboriose non siano quegli instancabili camminatori
tedeschi che troviamo sulle n.s. montagne, che vivono in città e
svolgono altri mestieri o professioni, ma brava gente che lavora
senza sosta, che forse non si è mai allontanata troppo dalle sue
stalle e che ci vede, comprensibilmente, come dei perditempo.
Altra musica con il tedesco socio
dell'associazione Servas di cui vi ho già parlato, Ortwin, che abita
nella campagna vicino a Rotenburg. Bellissima esperienza, quando l'ho
incontrato qualcosa mi ha fatto pensare che fosse un artigiano o
comunque che svolgesse lavori manuali. Mi ha portato a casa sua e
appena arrivato mi sembrava di essere tornato nel mio laboratorio,
pezzi di legno di ogni tipo e forma, qualche parte di mobili o
tavoli vecchi e meravigliose sculture in legno esposte nella sua
galleria. Il giardino, non il classico giardino tedesco dove ogni
filo d'erba è classificato e la sua posizione definita, era naturale,
con piante che si sviluppano secondo le condizioni ambientali e
senza un ordine preciso. Ortwin è un insegnante in pensione che da
molti anni fa lo scultore e vi posso assicurare che le sue opere
sono davvero interessanti; come tutti i veri artisti è allergico
alle grandi platee e al troppo clamore ma il suo lavoro mi ha davvero
impressionato e così gli ho proposto di trovargli la giusta sede in Toscana per organizzare una sua personale. Per me sarebbe una grande
soddisfazione, dopo aver creato un contatto commerciale tra il
venditore italiano di vini in Danimarca con una fattoria toscana.
Come ho sempre sostenuto fin dall'inizio, anche contro la resistenza
di qualcuno e lo scetticismo di altri, se questo un cammino è, può
e deve poter rappresentare l'opportunità per altri. Così abbiamo passato il pomeriggio a
vedere e parlare delle sue opere e di altro per terminare con una
cena preparata da Ortwin che, anche in questo caso, non ha nascosto le
sue qualità. Grazie e arrivederci in Toscana.
Questa mattina, mentre finivamo la
colazione, il cielo si è aperto e mentre già pensavo, con mostruoso
entusiasmo, a 30 km con la pioggia, la situazione si è messa al
meglio e ho potuto camminare tutto il giorno fino a Verden con il
tempo buono. Ieri ed oggi sono le prime due tappe dove ho camminato
fuori dai percorsi già collaudati e segnati ed è stato un vero
divertimento.
Lettura attenta delle mappe e del
paesaggio e uso della bussola... e poi via per strade con fondo
naturale o sterrato, boschi bellissimi di abete rosso e bianco, di
faggi, querce e sorbo, accanto a campi di granturco o grano, tanti
cervi che sbucano tra gli alberi e poi scoiattoli e lepri che
superano il grano con grandi balzi. Ho anche incontrato altri
animali più comuni, come le mucche che probabilmente si sono adeguate
ai tempi moderni, non più l'anello di metallo al naso o il
campanaccio al collo ma un anello di plastica giallo molto brutto
come fosse un marchio di fabbrica e una sorta di gps al collo per
ritrovare il bestiame nei pascoli. Ieri, inoltre, ho potuto vedere
in alcune campagne tante casette di legno disseminate nei pascoli
che, da lontano, avevo pensato fossero tende di un campo militare
estivo ed invece sono il riparo per maiali più fortunati che
possono stare liberi nei terreni anziché nelle stalle (che hanno
dei comignoli grandi come ciminiere per smaltire i gas che si
sviluppano all'interno). Arrivando a Verden il paesaggio è cambiato
decisamente ed ai margini della cittadina ho camminato per almeno tre
km all'interno di un interessante complesso sportivo per il golf.
Oggi la sistemazione per la notte è in una casa privata nella bella
e ordinata periferia di Verden, anche questa volta grazie
all'interessamento della gentile signora Helms.
Buonanotte, Nino