Giovedì 20 settembre,
ciao a tutti, oggi vi scrivo da un
piccolo ostello situato in un borgo della Valle d'Aosta, Echevonnaz.
Un altro importante passo è stato
fatto nell'avvicinamento a Roma. Ieri dopo 28 km e 1500 mt. di
dislivello sono arrivato al Colle del Gran S. Bernardo, 2473 mt. di
altitudine. Sono partito da Orsieres alle 8 sotto una leggera ma
persistente pioggia che mi ha accompagnato fino a Bourg St Pierre e
poi, in una fitta nebbia, sono arrivato all'Ospizio del Gran S.Bernardo, dove ho alloggiato.
Itinerario bello, tra boschi e borghi, percorrendo antiche mulattiere che si snodavano con costante salita lungo il corso del fiume Drance d'Entremont. I prati, in quota, erano ormai ingialliti ma tante erano
ancora le mucche al pascolo, specialmente all'alpeggio La Pierre, in
attesa della fine di settembre, quando i malgari con i loro preziosi
animali faranno ritorno nelle stalle dei villaggi.
All'Ospizio, la visibilità era ridotta
a poco più di 50 mt. e la temperatura intorno ai 4-5 gradi, ma
appena entrato l'atmosfera e l'accoglienza premurosa hanno sciolto
il freddo che stava penetrando attraverso i vestiti umidi. C'erano
diversi ospiti ed i religiosi, ormai solo quattro, si aggiravano
per le stanze del grande edificio. Nell'attesa della cena e della
successiva partecipazione alla funzione religiosa ho avuto il piacere
di conoscere Cecile, una ragazza svizzera che presta servizio
all'Ospizio; doveva guadagnare i soldi per realizzare un progetto,
importante per la sua formazione, che sarebbe iniziato il 23 ottobre.
Mi ha spiegato che terminati gli studi aveva deciso di partire, come volontaria, tramite un'associazione
che opera nel mondo per aiutare i bisognosi, per un'esperienza di un
anno e mezzo.
Era stata assegnata ad un centro in Thailandia, in un quartiere povero di Bangkok, e per fare ciò si era già messa,
privatamente, a studiare la lingua, che poi avrebbe approfondito e
migliorato a scuola, direttamente sul posto. Per realizzare il
suo programma stava cercando delle persone che la aiutassero sia
spiritualmente che finanziariamente e ha chiesto a me se ero disposto
a farlo, diventando uno dei suoi padrini.
Io ho pensato che fosse giusto aiutarla
e darle la possibilità di fare questa esperienza formativa, ho
sempre pensato e sostenuto che questo cammino potesse e dovesse
essere un'opportunità anche per altri e mi sembrava che questa
fosse una buona occasione.
In virtù di questo ho pensato che un
cammino possa muoverne un altro e più importante e quindi ho
deciso anche di pubblicare il nome dell'associazione e della
ragazza affinchè chiunque legga, se vuole, possa contribuire con un
piccolo gesto alla realizzazione del suo progetto.
CECILE GAJ-DES-COMBES, cecile.gdc@mycable.ch
ASSOCIATIONPOINTS COEUR SUISSE. CP 2025 1950 SION 2
suissepointscoeur.org WWW.heartsshome.org
CECILE GAJ-DES-COMBES, cecile.gdc@mycable.ch
ASSOCIATIONPOINTS COEUR SUISSE. CP 2025 1950 SION 2
suissepointscoeur.org WWW.heartsshome.org
Ieri sera, all'ora della cena eravamo
in nove persone di paesi diversi che sedevano intorno allo stesso
tavolo, francesi, svizzeri, canadesi, olandesi oltre all'unico
italiano presente nell'Ospizio, io, e alla fine ho voluto
festeggiare l'arrivo in Italia offrendo loro del vino rosso. Questa
mattina non c'era più neppure una nuvola nel cielo, l'aria era
frizzante e un vento gelido si infilava sotto i vestiti.
Dopo la colazione ho visitato il centro
per la riproduzione dei celebri cani S. Bernardo e il museo dedicato
alla storia dell' Ospizio e dei cani stessi che per molti anni hanno
lavorato, senza risparmiarsi, al fianco dei religiosi per aiutare i
pellegrini e viandanti in difficoltà nella salita al Colle.
E' arrivata l'ora di rimettersi in
cammino e salutato, con dispiacere, questo luogo affascinante e ricco
di storia, ho ripreso il cammino sulla via Francigena attraversando i
borghi di St. Rhemy, bellissimo, e Etroubles per arrivare poi al
piccolo villaggio di Echevonnaz, che conserva la più antica cappella
del comune di Etroubles, dove ho incontrato, di nuovo, la pellegrina
olandese, Frannij, che era ospite con me al Colle e che sta camminando
verso Roma .
Dopo la breve tappa di oggi, 15 km,
domani si cammina per raggiungere, con la stessa distanza, Aosta, dove
mi fermerò fino a lunedì e per tre giorni gli scarponi staranno
tranquilli fuori dalla finestra e i miei piedi a completo riposo, qualche doloretto sotto le piante dei piedi comincia a ridurre l'autonomia di ore di cammino e la mattina , appena scendo dal letto, mi sembra di essere un fachiro con mille aghi che pungono sotto i piedi.
Buonanotte, Nino
Buonanotte, Nino