sabato 22 settembre 2012


Giovedì 20 settembre,
ciao a tutti, oggi vi scrivo da un piccolo ostello situato in un borgo della Valle d'Aosta, Echevonnaz.
Un altro importante passo è stato fatto nell'avvicinamento a Roma. Ieri dopo 28 km e 1500 mt. di dislivello sono arrivato al Colle del Gran S. Bernardo, 2473 mt. di altitudine. Sono partito da Orsieres alle 8 sotto una leggera ma persistente pioggia che mi ha accompagnato fino a Bourg St Pierre e poi, in una fitta nebbia, sono arrivato all'Ospizio del Gran S.Bernardo, dove ho alloggiato.
Itinerario bello, tra boschi e borghi,  percorrendo antiche mulattiere che si snodavano con costante salita lungo il corso del fiume Drance d'Entremont. I prati, in quota, erano ormai ingialliti ma tante erano ancora le mucche al pascolo, specialmente all'alpeggio La Pierre, in attesa della fine di settembre, quando i malgari con i loro preziosi animali faranno ritorno nelle stalle dei villaggi.
All'Ospizio, la visibilità era ridotta a poco più di 50 mt. e la temperatura intorno ai 4-5 gradi, ma appena entrato l'atmosfera e l'accoglienza premurosa hanno sciolto il freddo che stava penetrando attraverso i vestiti umidi. C'erano diversi ospiti ed i religiosi, ormai solo quattro, si aggiravano per le stanze del grande edificio. Nell'attesa della cena e della successiva partecipazione alla funzione religiosa ho avuto il piacere di conoscere Cecile, una ragazza svizzera che presta servizio all'Ospizio; doveva guadagnare i soldi per realizzare un progetto, importante per la sua formazione, che sarebbe iniziato il 23 ottobre.
Mi ha spiegato che terminati gli studi  aveva deciso di partire, come volontaria, tramite un'associazione che opera nel mondo per aiutare i bisognosi, per un'esperienza di un anno e mezzo.
Era stata assegnata ad un centro in Thailandia, in un quartiere povero di Bangkok, e per fare ciò si era già messa, privatamente, a studiare la lingua, che poi avrebbe approfondito e migliorato a scuola, direttamente sul posto. Per realizzare il suo programma stava cercando delle persone che la aiutassero sia spiritualmente che finanziariamente e ha chiesto a me se ero disposto a farlo, diventando uno dei suoi padrini.
Io ho pensato che fosse giusto aiutarla e darle la possibilità di fare questa esperienza formativa, ho sempre pensato e sostenuto che questo cammino potesse e dovesse essere un'opportunità anche per altri e mi sembrava che questa fosse una buona occasione.
In virtù di questo ho pensato che un cammino possa muoverne un altro e più importante e quindi  ho deciso anche di pubblicare il nome dell'associazione e della ragazza affinchè chiunque legga, se vuole, possa contribuire con un piccolo gesto alla realizzazione del suo progetto.
CECILE GAJ-DES-COMBES, cecile.gdc@mycable.ch  
ASSOCIATIONPOINTS COEUR SUISSE. CP 2025 1950 SION 2
suissepointscoeur.org  WWW.heartsshome.org  
Ieri sera, all'ora della cena eravamo in nove persone di paesi diversi che sedevano intorno allo stesso tavolo, francesi, svizzeri, canadesi, olandesi oltre all'unico italiano presente nell'Ospizio, io, e alla fine ho voluto festeggiare l'arrivo in Italia offrendo loro del vino rosso. Questa mattina non c'era più neppure una nuvola nel cielo, l'aria era frizzante e un vento gelido si infilava sotto i vestiti.
Dopo la colazione ho visitato il centro per la riproduzione dei celebri cani S. Bernardo e il museo dedicato alla storia dell' Ospizio e dei cani stessi che per molti anni hanno lavorato, senza risparmiarsi, al fianco dei religiosi per aiutare i pellegrini e viandanti in difficoltà nella salita al Colle.
E' arrivata l'ora di rimettersi in cammino e salutato, con dispiacere, questo luogo affascinante e ricco di storia, ho ripreso il cammino sulla via Francigena attraversando i borghi di St. Rhemy, bellissimo, e Etroubles per arrivare poi al piccolo villaggio di Echevonnaz, che conserva la più antica cappella del comune di Etroubles, dove ho incontrato, di nuovo, la pellegrina olandese, Frannij, che era ospite con me al Colle e che sta camminando verso Roma .


























Dopo la breve tappa di oggi, 15 km, domani si cammina per raggiungere, con la stessa distanza, Aosta, dove mi fermerò fino a lunedì e per tre giorni gli scarponi staranno tranquilli fuori dalla finestra e i miei piedi a completo riposo, qualche doloretto sotto le piante dei piedi comincia a ridurre l'autonomia di ore di cammino e la mattina , appena scendo dal letto, mi sembra di essere un fachiro con mille aghi che pungono sotto i piedi.
Buonanotte, Nino